venerdì 4 aprile 2014

Alimentazione durante la gravidanza

Durante la gravidanza la donna ha bisogno di una quota calorica maggiore sia per la formazione di nuovi tessuti da parte del feto, della placenta e dell'utero, sia per l'aumento della sua massa sanguigna e del tessuto adiposo. Inoltre il metabolismo basale aumenta nel 2° e nel 3° trimestre di gravidanza e così il consumo calorico associato ai movimenti della donna cresciuta di peso.

Esiste una notevole differenza sul "costo energetico" totale della gravidanza, a seconda delle condizioni e del comportamento della donna e cioè se continua a lavorare oppure conduce vita sedentaria. Si parla così di un costo energetico globale che varia tra le 40.000 e le 80.000 calorie.



Tra le gestanti, alcune hanno bisogni calorici e proteici particolarmente elevati: - le gravide con età inferiore ai 18 anni; - le pluripare; - le gravide con precedenti di malnutrizione (ad es. regimi dimagranti).

Attualmente per la gestante normotipo italiana si raccomandano 200-300 calorie in più al giorno.


È ormai assodato che il corretto sviluppo del neonato è in relazione all'alimentazione materna prima e soprattutto durante la gravidanza. A tal fine sono stati compiuti degli studi sul bilancio azotato che hanno stabilito che circa la metà dell'azoto proteico trattenuto dalla donna in gravidanza viene utilizzato per la sintesi di tessuti del feto e dei suoi annessi.


Una quota proteica di 5-6 gr in più al giorno, a partire dal 2° trimestre, è sufficiente per garantire un corretto accrescimento del feto. Ulteriori incrementi non sembrano portare alcun beneficio, né alla madre né al bambino; al contrario, possono essere nocivi per il feto.


Il Ferro è uno dei minerali su cui, durante la gravidanza, è necessario porre attenzione, dal momento che l'espansione del volume ematico in gravidanza, la cessione del ferro al feto e la quota perduta nel parto, messe insieme, possono esporre la donna ad uno stato di carenza di ferro all'interno dei globuli rossi (anemia).


Vero è, tuttavia, che l'organismo ha la capacità (entro certi limiti) di incrementare l'assorbimento di ferro dai cibi quando le riserve sono basse. Nel primo trimestre di gravidanza il maggior fabbisogno di ferro è compensato dall'interruzione delle perdite dovute al flusso mestruale e, se la donna non presenta al concepimento uno stato di anemia da carenza di ferro, non è necessaria alcuna supplementazione in presenza di una dieta bilanciata. Nel secondo e terzo trimestre il fabbisogno sale fino a 30 milligrammi al giorno, che possono essere ottenuti con una dieta sana ed equilibrata oppure con una supplementazione farmacologica.


Il feto umano alla nascita contiene circa 25-35 g di Calcio e 15-20 g di Fosforo sotto forma di sali, di questi circa la metà vengono depositati nel nuovo organismo durante gli ultimi due mesi di gestazione. Per questo motivo è importante che la gestante si assicuri un apporto quotidiano di 1000-1200 mg di Calcio soprattutto attraverso il consumo di latte e latticini che assicurano anche un ottimo apporto di Fosforo.


Dopo tante raccomandazioni sull'eventuale maggior consumo di sostanze alimentari durante la gravidanza, ci sembra utile ricordare come l'abuso di alcool da parte della gestante sia stato messo in relazione con malformazioni congenite e con basso peso alla nascita.

Il risveglio della primavera: 5 regole beauty

Lo sentite quel flebile tepore sul viso, quei teneri raggi solari che piano piano cominciano a riscaldare anima e corpo, quell’improvvisa voglia di trascorrere del tempo all’aria aperta? E’ la primavera! Si avvicina a piccoli passi la stagione più bella dell’anno, la natura si risveglia e anche noi usciamo dal letargo: è tempo di rigenerare il corpo con trattamenti specifici che scrolleranno il torpore invernale di dosso. Prepararsi alla primavera significa aver cura di alcuni aspetti basilari della bellezza, che possiamo riassumere in 5 regole fondamentali da fine-letargia.


Cominciamo dall’idratazione, prima e importantissima legge a cui la bellezza deve sottostare. E’ molto probabile che i mesi invernali abbiano lasciato strascichi di pelle molto secca: occorre fare in modo che tutto il corpo ritrovi il giusto nutrimento. La regola fondamentale (che vale tutto l’anno) è quella di bere moltissima acqua, ça va sans dire, ma non lesinate anche con tisane (non zuccherate) depurative e centrifughe di frutta e verdura, veri toccasana per ingerire vitamine e minerali che contribuiscono all’estetica e alla salute della pelle. Idratazione significa anche il giusto trattamento esterno: dopo la doccia, che non deve mai essere troppo calda, eliminate bene i residui d’acqua con l’asciugamano, e non dimenticate mai un velo di crema idratante. Per intensificare l’effetto ‘seta’, applicate qualche goccia di olio di mandorle dolci.

La seconda pratica di bellezza per arrivare alla primavera preparate è un bello scrub totale: addio alle cellule morte (che donano quel colorito spento) e via libera alla rigenerazione. Come spesso vi abbiamo consigliato, potete creare da sole il vostro scrub casalingo, scegliendo semplicemente un elemento granuloso e uno liquido da miscelare. Tanto più la zona del corpo è delicata, meno l’agente ruvido dovrà essere aggressivo: per pancia, interno cosce, decolleté, dorso delle mani e dei piedi, viso utilizzate polvere di caffè, farina di avena; per gambe, braccia, gomiti, ginocchia, optate per zucchero o sale. Come elemento emulsionante ottimo l’olio (d’oliva o di mandorle), lo yogurt, il miele, la crema idratante.

Il risveglio di primavera passa anche per l’eliminazione dei peli, che, diciamoci la verità, in inverno tendiamo a trascurare di più. E se durante la stagione fredda i metodi casalinghi possono bastare (epilatori elettrici e cerette fai da te), ora che stiamo per scoprire le gambe e la zona bikini meglio rivolgersi ad un’esperta, che, dalla testa ai piedi, farà piazza pulita dei peli superflui. Anche se non è ancora tempo di ‘denudarsi’, cominciate a fare ora la ceretta, in modo che i peli arrivino a maggio-giugno molto più deboli. Inoltre, se tendente ad avere peletti incarniti fate uno scrub nella zona interessata un giorno prima della cera.

La quarta ‘regola’ consiste nel giocare d’anticipo: cominciate a curare i piedi, altra parte del corpo che d’inverno viene messa in secondo piano. Tra pochissimo usciranno allo scoperto, e i sandali li renderanno protagonisti del look, occorre quindi cominciare con un bel pediluvio quotidiano, perché la pelle induritasi dentro scarpe e stivali torni ad ammorbidirsi, magari sfregando le zone più dure con la pietra pomice. Attenzione invece ai calli, meglio rivolgersi ad un’esperta per quelli o rischiate di farvi male. Idratate i piedi con creme apposite e curate le unghie, che non devono mai essere troppo corte.

Infine, un occhio di riguardo va rivolto ai capelli, che escono dall’inverno molto probabilmente sfibrati e indeboliti. Un taglio nuovo sarebbe ideale per rinvigorirli, o perlomeno una spuntatina alle punte (5 centimetri almeno). Oltre al solito lavaggio, che non deve essere quotidiano ma almeno a  giorni alterni, applicate maschere e impacchi: qui troverete qualche ricetta casalinga per nutrire le chiome in modo ecologico e fai da te.

Il massaggio al caffè

Se ne bevi troppo ti fa innervosire, ma sulla pelle è drenante e detossinante e il suo profumo ti dona una sensazione di relax. È il caffè, protagonista di un massaggio davvero speciale. Francesca Di Terlizzi, Direttrice del Centro Otium a Brescia, spiega come funziona.
Caffè: proprietà
«Il caffè ha proprietà drenanti, rilassanti e depurative se applicato sulla pelle. In istituto si può provare un massaggio al caffè e burro di Karitè. Per prima cosa viene sciolto il burro di Karite (2 cucchiai) con 1 goccia di olio essenziale di vaniglia. Dopo si aggiunge un cucchiaio di caffè solubile o una tazzina di caffè lasciata raffreddare»




Linfodrenaggio
«L'operatrice impasta il burro di karité con il caffè solubile o liquido e lo applica su tutto il corpo, insistendo sulle ginocchia e sui talloni. Poi procede con il massaggio drenante e detossinante: massaggiando con movimenti del linfodrenaggio il collo, la zona dell'inguine, il cavo popliteo, la zona che sta dietro il ginocchio, con movimenti circolari». 

Sulle gambe
«Poi il movimento si concentra sugli arti inferiori con movimenti a pompaggio (come per tracciare dei semicerchi). Qui si parte dall'inguine verso il basso, ma dopo il movimento procede dal basso fino all'alto, per aiutare la microcircolazione a smaltire ed eliminare le tossine liberate nel corso dei movimenti di linfodrenaggio. Si lascia in posa per una decina di minuti, poi si sciacqua sotto la doccia con un prodotto a base di limone o caffè». 




   Il segreto delle donne francesi
«Se vuoi sfruttare al massimo le proprietà di questa bevanda per un effetto drenante, a casa puoi strofinare i fondi di caffè ancora umidi e tiepidi sulle zone dove è localizzata la cellulite. Avvolgi la zona trattata con una pellicola trasparente o carta argentata per 30 minuti e dopo sciacqua».

 Peeling al viso
«Solo se non hai una pelle troppo delicata e sensibile, metti 1 cucchiaio di polvere macinata di chicchi di caffè con 2 cucchiai di olio di sesamo o olio di riso e 1 goccia di olio essenziale di arancio dolce o limone bio. Amalgama bene il composto e insisti sopratutto sulle zone a T del viso».

Primavera, 5 consigli per combattere la stanchezza

Si chiama sindrome da letargo e ci assale in questo periodo: le giornate si allungano, le temperature cambiano ma fatichiamo ad adeguarci. Ecco le dritte, dagli abiti al sonno, per combattere l'astenia della bella stagione.



Fisico stanco. Lentezza nei movimenti. Sonnolenza. Fatica generalizzata, magari senza una ragione specifica. In fondo, la routine è sempre quella. La primavera ci risveglia: migliora l'umore, allunga le giornate, innesca nuovi meccanismi sentimentali e fisici. La famosa rinascita botticelliana. Ma può portarsi dietro una spossatezza che a primo impatto appare immotivata.
Si tratta della famigerata "sindrome da letargo", come la chiamano gli esperti. O anche, astenia da primavera. Un lieve malessere che può verificarsi nel passaggio dal freddo invernale, con relativo carico influenzale, al tepore della bella stagione. E al ritorno all'aria aperta, senz'altro in misura maggiore che nei mesi precedenti. Fra i sintomi, secondo uno studio dell'Osservatorio FederSalus, ci sono appunto la stanchezza cronica (nel 67 per cento dei casi), una maggiore irritabilità (56 per cento) e meno capacità di concentrazione (46 per cento). Ecco cinque consigli per contrastarla. O almeno, evitare di darle man forte.

 Dormite quanto il fisico richiede 

Cercate, per quanto possibile coi vostri orari, di assecondare le richieste e le necessità dell’organismo. Dormite un po’ di più se occorre. Oppure, considerando che le ore di luce aumentano e con loro le nostre attività, concedetevi qualche pausa in più. Ma non riempitela, soprattutto di sera, con qualche aggeggio tecnologico, altrimenti sarà stato tutto vano.

 Acqua, almeno due litri 

Come visto spesso, l’idratazione è essenziale per gli equilibri dell’organismo. Bisogna bere almeno due litri d’acqua al giorno. All’aumentare delle temperature, anche di più. Le tossine vengono eliminate meglio e gli sbalzi di temperatura, che fra l’altro stanno caratterizzando proprio questa primavera 2013, ne risulteranno ammortizzati.

 Pasti, leggeri e vitaminici 

Pasqua, magari, non sarà stata proprio l’occasione giusta per allinearsi a questo consiglio. Ma da aprile, stop alle abbuffate ipercaloriche. Di base, rendono sempre più complessa la digestione. In questo periodo possono inoltre rivelarsi preziose alleate dell’antipatica sindrome da letargo. Ecco perché bisognerebbe optare per spuntini leggeri, pasti frequenti ad alto tassi di vitamine e proteine. Meglio prediligere verdure come cavoli e fagiolini mentre per le proteine – ma il consiglio vale sempre – meglio quelle del pesce che della carne.

 Attività fisica, meglio se all’aria aperta

 Con la bella stagione, tornate a fare attività fisica. Preferendo gli sport all’aria aperta. Iniziate gradualmente, mezz’ora al giorno, senza dimenticare gli allungamenti. Anzi, magari riprendento proprio da quelli e poi scegliendo l’attività che più vi piace, dalla corsa a una bella camminata veloce. Fare movimento, per altro, farà bene anche in ottica estiva e vi preparerà alla spiaggia senza dovervi affidare a drastiche, e quasi mai risolutive, diete.

 Vestiti a cipolla 
Vero: il cambio di stagione si aspetta un po’, a farlo. Gli ultimi scherzi del meteo ci consigliano in questo senso. Nel frattempo, però, le temperature iniziano ad alzarsi e gli abiti a disposizione sono sempre quelli dell’inverno. Evitate, quindi, di vestirvi pesantemente. Come in autunno, anche in primavera il consiglio è quello della cipolla. Vestirsi a strati per essere sempre pronte a qualsiasi situazione atmosferica. Evitando sudate o colpi d’aria più fresca.

Alimentazione e gravidanza

Alimentazione in gravidanza

Parlare di alimentazione in gravidanza significa prestare attenzione alla quantità, alla qualità e alla distribuzione dei cibi assunti, e dei pasti effettuati, durante i nove mesi di gestazione. Parlare di alimentazione in gravidanza significa innanzitutto sfatare un luogo comune assai diffuso e purtroppo spesso pericoloso. Ossia quello di credere che, di colpo, "dal momento in cui siamo in due" occorra anche "mangiare per due". Allo stesso modo è assolutamente scorretto anteporre preoccupazioni di carattere puramente estetico al benessere proprio e del proprio bambino. La gravidanza, è vero, comporta delle intense modificazioni per il corpo della donna. Molte delle quali, comunque, reversibili. Saperle accettare e gestire in modo naturale significherà anche poterle poi riassorbire in modo altrettanto rapido, efficace e fisiologico.

Partiamo quindi con il ricordare e sottolineare alcune regole fondamentali da seguire e alcuni criteri basilari da rispettare. Ad esempio, occorre innanzitutto prestare attenzione alle misure iniziali - pre-gravidiche - della gestante e calcolare il suo indice di massa corporea o Body Mass Index. La formula da utilizzare è molto semplice. Basta dividere il proprio peso per la propria altezza al quadrato. In altre parole, ipotizziamo di avere a che fare con una certa signora Maria. E mettiamo che questa, all'inizio dei nove mesi di gravidanza, misuri 170 centimetri di altezza per 65 chilogrammi di peso. Il calcolo da effettuare sarà 65 diviso 2,89 (ossia 1,70 al quadrato). Il risultato sarà 22,49, quindi compreso nell'intervallo standard tra 19,8 e 26. Ciò significa che la signora Maria ha un indice di massa corporea nella norma (verrà definita "normopeso") e che nel corso dei nove mesi di gravidanza potrà fisiologicamente aumentare tra gli 11,5 ed i 16 chilogrammi.
Se il suo body mass index fosse invece risultato inferiore a 19,8, la signora Maria sarebbe stata definita "magra" o - soprattutto in caso di valori inferiori a 18,5 - addirittura "sottopeso". Per lei verrebbe quindi giudicato fisiologico un aumento di peso in gravidanza compreso tra i 12,5 e i 18 chilogrammi. Al contrario una signora che iniziasse la propria gestazione con un indice di massa corporea compreso tra 26 e 29 dovrebbe cercare di limitare la propria crescita ponderale durante i nove mesi tra i 7 e gli 11,5 chilogrammi. Una donna, infine, che presenti un indice di massa corporea superiore a 30 già prima di rimanere incinta (quindi tendente all'obesità), non dovrà aumentare in gravidanza più di 7 chilogrammi.



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Perdere peso con le fibre

Perché attendere l'arrivo della primavera per prendersi cura della propria silhouette? Anche durante l'inverno è utile adottare un'alimentazione equilibrata cambiando in meglio le proprie abitudini. Ma attenzione: spesso per perdere peso non si ricorre al parere di un esperto nutrizionista, ma a diete pubblicizzate su siti e riviste, a soluzioni “fai da te” o a diete “miracolose” che promettono di sgonfiarsi in pochi giorni. L'allarme è stato lanciato dagli esperti nutrizionisti della British Dietetic Association che hanno valutato gli effetti negativi di alcuni regimi alimentari molto rigidi e basati sull'assunzione di pochi alimenti. In particolare, le diete che prevedono un largo consumo di proteine e l'eliminazione di carboidrati e verdura possono indurre la comparsa di disturbi intestinali a causa di un ridotto apporto di fibre alimentari. Come scongiurare questi problemi? Sentiamo i consigli del Professor Tino Casetti, direttore del dipartimento malattie digestive e metaboliche della ASL di Ravenna. 



Chi vuole dimagrire deve aumentare il consumo di fibre alimentari?
«Sì, per due motivi: gli alimenti ricchi di fibre aiutano a sentirsi sazi e riducono l'assorbimento di calorie e nutrienti da parte dell'intestino. Un aumento dell'assunzione di fibre, però, da solo non basta: per perdere peso occorre anche una dieta oculata e dimenticarsi il junk food, merendine e bevande ricchi di calorie ma con scarso valore nutritivo».

Quali alimenti ricchi di fibre non devono mai mancare in una dieta sana?
«Legumi, granaglie, frutta, verdura e cibi integrali».

Le fibre sono tutte uguali?
«No. Ci sono fibre zuccherine che si sciolgono in acqua, per esempio nella frutta, nell'avena e nell'orzo, e fibre insolubili come quelle contenute nei vegetali a foglia verde, nelle granaglie e nella crusca. Le prime sono utili per combattere il rischio di malattie coronariche, ictus e diabete. Le seconde aiutano in caso di stitichezza ed emorroidi». 

 C'è una quantità di fibre alimentari prescritte per la salute delle persone?
«Si va da un minimo di 25 grammi al giorno per le donne, a un massimo 40 grammi (più o meno 2 cucchiai di crusca) secondo le esigenze individuali.
Può fare qualche esempio?
La crusca, per esempio, non è gradevole al palato e non a tutti piace. Inoltre, facendo arrivare nell'intestino più massa, può succedere che si sviluppino delle intolleranze e gonfiore. Per queste ragioni, alcuni devono passare a un'alimentazione ricca di fibre in maniera graduale o assumere integratori».

Gli alimenti ricchi di fibre sono difficili da digerire?
«No, non sono pesanti, anche se questa affermazione contiene un controsenso: la caratteristica delle fibre è proprio l'impossibilità di essere digerite. Per questo danno un senso di sazietà, contrariamente ai cibi raffinati, più facili per l'organismo da tramutare in zuccheri e accumulare sotto forma di grassi».

Gli integratori alimentari e a chi possono essere utili?
«Proprio per chi ha difficoltà ad assumere alimenti ricchi di fibre o perché non li tollera con conseguente gonfiore intestinale, o perché non li gradisce dal punto di vista del palato, o per problemi di masticazione».

È consigliabile assumere integratori sempre o solo durante le diete?
«Sarebbe meglio assumerli continuativamente, specie per chi ha il diabete o problemi cardiovascolari, dove è dimostrato che il rischio per la salute si riduce del 40-50 in caso di assunzione di fibre, specialmente solubili».

Ci sono controindicazioni?
«No, a parte la celiachia (allergia alle proteine del frumento) o intolleranze specifiche».

Le fibre hanno un ruolo anche nell'aspetto della pelle e nella prevenzione dell'invecchiamento?
«No, anche se i cibi freschi ricchi di fibre come frutta, verdura e insalate esercitano in realtà un beneficio globale grazie agli altri nutrienti che contengono come vitamine e oligoelementi e sostanze antiossidanti».
 Ci sono novità sulle fibre alimentari da parte della ricerca scientifica?
«Sì, per esempio le fibre idrosolubili, che hanno dimostrato la maggiore efficacia per la salute, sono state formulate dalla Novartis in una forma idrosolubile non gelificante e commercializzate sotto forma di integratore alimentare».

La lacca perfetta non deve mai lasciare tracce sui capelli

“Se la lacca è di buona qualità, non lascia resine o residui sui capelli, quindi non sporca il cuoio capelluto e rende facilmente ri-pettinabile la chioma. Questo vale sia per le lacche più leggere che per quelle più forti, super-fissative”. Altro plus che deve avere l’hair spray è il fatto che non si deve vedere sui capelli. 


“È fondamentale che abbia la giusta texture e doni volume, ma con un effetto ottico molto pulito”. Quindi, se si avevano dei dubbi, ci si deve ricredere su questo prodotto per lo styling, perché non soffoca affatto il capello, lo lascia respirare e se ne prende cura. Le nuove formule sono arricchite con principi attivi idratanti e nutrienti come le proteine della seta, l’estratto di miglio, il pantenolo e anche la glicerina. “È importante, inoltre, sapere che le lacche a fissaggio naturale sono indicate per tenute soffici ed elastiche, mentre quelle a fissaggio forte sono particolarmente indicate per capigliature ricche, molto voluminose e per chi vuole una chioma strutturata che non dà spazio a ciocche ribelli.”

Il rossetto trattante effetto nutriente

Noi donne lo sappiamo bene: i rossetti non sono mai abbastanza. Soprattutto quando vogliamo provare una nuance nuova: magari fino a ieri eravamo convinte del nostro rosa carne, poi un’amica ci consiglia un marrone cioccolato, o una commessa ci dice che è trendy il rosso... Così incontriamo nuove formule e tonalità. L’ultima mia scoperta è il Rossetto Trattante Effetto Nutriente della linea make-up Defence Color di Bionike. L’ho provato nella nuance Plum (n. 12) e ne sono entusiasta. Il colore mi ha subito fatta innamorare: è un rosso freddo molto particolare, tra il rubino e il granato. Non è assolutamente squillante, anzi lo trovo veramente elegante e ricercato. Ha anche un buon profumo, molto delicato, che ricorda la vaniglia. Non è comunque invadente, perciò sarà gradevole anche per chi non tollera i profumi forti. La consistenza, poi! Cremosissima, è confortevole anche sulle labbra un po’ secche, quando tendono a screpolarsi facilmente e il trucco non tiene. Non definirei questo rossetto burroso come un balsamo, ma cremoso come deve essere un prodotto di ottima qualità. Perciò promuovo il Rossetto Trattante di Defence Color a pieni voti e mi riprometto di provare anche qualche altro colore, dato che ce ne sono dodici!


 Risultati: Il colore è pieno, il finish è luminoso e satinato, le labbra avvertono una sensazione di idratazione che rimane anche quando il trucco non c’è più. La durata del rossetto è comunque molto buona.
Vantaggi: Una formula veramente ricca e cremosa associata a un colore intenso e sensuale. L’effetto nutriente, prezioso soprattutto in inverno.
Svantaggi: Assolutamente nessuno, questo rossetto è davvero piacevole e confortevole e il colore è stupendo.
Principi attivi: La miscela di cere vegetali (cera d’api, candelilla, carnauba) conferisce struttura allo stick, mantenendone la texture morbida e scorrevole. Gli oli di sesamo e di jojoba, ricchi di vitamina E, conferiscono emollienza e mantengono le labbra morbide e idratate. Gli agenti di lucentezza conferiscono luminosità e pienezza al colore.
Come si usa: Avete presente un rossetto? Ecco, si usa proprio così. Scegliete voi se applicarlo direttamente dallo stick o con un pennellino, il risultato è comunque impeccabile.
A chi è consigliato: A chi ha la pelle sensibile o intollerante e non soltanto non rinuncia al trucco (giustamente!), ma vuole un rossetto cremoso e nutriente.

Il make-up perfetto nel giorno dei sì!

In un giorno così importante nella vita di una donna, nulla deve essere lasciato al caso. Anche il più piccolo e insignificanti (all’apparenza) degli aspetti deve essere tenuto in considerazione. Per questo motivo abbiamo pensato ad una serie di utili consigli da seguire per rendere perfetto, unico e speciale il giorno del fatidico si. Per tutte le spose del 2013 Veronique Viganotti consulente di bellezza, make up artist ed hair stylist, spiega come valorizzare i punti di forza del viso di ogni sposa e farli risaltare per essere perfette e bellissime il giorno del “Sì”.



Preparare la pelle
Per ottenere un trucco perfetto e un ottimo risultato la pelle dovrà essere elastica, senza punti di screpolature. Il consiglio è di utilizzare oli puri al posto delle creme, perché non contengono conservanti, profumazioni e parabeni, altamente infiammanti per la pelle. In base alla tipologia del derma si può optare tra: la Rosa Mosqueta, ottima per ricostruire i tessuti danneggiati ad esempio da cicatrici lasciate dall'acne; l’olio di Argan e il jojoba, entrambi ottimi anti-age e infine, un altro prodotto naturale, il tea tree oil: un antibatterico utile per chi ha problemi di brufoletti da applicare con un po' di cotone.
Come decidere il trucco
La prima domanda che la futura sposa dovrebbe sentirsi porre è: “come ti trucchi solitamente”? Per chi esegue il make up è fondamentale comprendere il gusto della sposa, conoscere le sue abitudini di trucco e non per ultimo la sua personalità. Fare uno smokey eyes ad una ragazza che non si trucca mai, è come mettere una mini gonnna a chi usa solo i pantaloni. Il trucco vincente è quello con cui ogni donna è abituata a vedersi. Compito del make up artist è di analizzare il volto, capirne i difetti e i punti di forza e sulla base di questi, creare un'armonia, valorizzando quindi l'aspetto.
Cosa vogliono le spose
Il matrimonio è il giorno più importante di ogni donna. Fin da bambine, tutte sognano di essere delle principesse per il gran giorno. Perciò ogni sposa desidera essere splendida, senza imperfezioni, con una pelle radiosa e un fondo per sembrare più giovane. L’importante è la garanzia che il trucco duri per tutto l'arco della giornata.
I prodotti irrinunciabili per un perfetto make-up
Bisogna utilizzare i prodotti giusti e nella giusta sequenza. In estate ad esempio, non si può far a meno di una buona cipria stop-shine che servirà per andare a tamponare le zone di untuosità e a fissare il fondo.
Trucco in linea con l’acconciatura e il vestito
Oltre alla personalità, vanno tenuti in considerazione sia l'abito che il colore del tema del matrimonio. Ad esempio: se un abito è in stile anni '30 anche il make up e l'acconciatura seguiranno in parte la stessa linea.
I segreti per far durare il trucco
Preparare la pelle con anticipo portando con se una cipria stop-shine per chi ha problemi di pelle grassa, in particolare per i matrimoni in estate. Sicuramente anche il rossetto sarà da ritoccare, perché anche i lunga tenuta tenderanno a sparire, soprattutto dopo aver mangiato.
I colori “giusti” e quelli che non andrebbero mai usati
Bisognerebbe essere elastici sulla parola “mai”; tutto si può usare ponendo attenzione alla quantità. Da evitare per chi ha una palpebra fissa sporgente, sono i colori che hanno pigmentazioni rosse e violacee che aumenterebbero l'effetto gonfio. La via migliore è di utilizzare i colori della terra che partono dal panna fino al testa di moro e che garantiscono un risultato di raffinatezza ed eleganza.
Le tendenze per il 2013
Molti atelier italiani ed internazionali hanno proposto per il 2013, modelli per la sposa colorati, e tra i colori di maggior tendenza ritroviamo l'azzurro e il verde menta. Ma forse sarà difficile (almeno che non si tratti di una sfilata o una ragazza "sprint") poter abbinare un trucco verde menta. Il trucco sposa in genere non ama la creatività ma premia sempre lo stile e la delicatezza.

Belen Rodriguez, provocante con l'abito da sposa

Ci aspettavamo di vederla così tra due settimane ma Belen Rodriguez non ha resistito: ecco le foto della bellissima argentina mentre prova alcuni abiti da sposa. Niente di ufficiale, è solo uno shooting eppure l'abito bianco addosso all'argentina fa volare la fantasia dei più. Poi, lo scatto super sexy. Di profilo, Belen si copre il seno solo con le braccia, mentre i capelli perfettamente acconciati le cadono sulla schiena nuda.





Addosso, solo una sottogonna di tulle, che lascia intravedere il famoso lato B della modella. Fede al dito e bocca socchiusa, Belen incanta e seduce, ammaliante come poche altre sanno essere. Anche se si sposa solo "per finta", a nessuno dispiacerebbe vederla arrivare all'altare vestita così. I più tradizionalisti però, possono stare tranquilli, il suo abito, disegnato dal giovane stilista Daniele Carlotta, è di tutt'altro genere: pizzo francese del secolo scorso, seta pregiatissima,cristalli Swarovski e ispirazioni che si perdono negli anni '70, come dimostra il bozzetto pubblicato da Verissimo su Instagram.