Durante la gravidanza la donna ha bisogno di una quota calorica
maggiore sia per la formazione di nuovi tessuti da parte del feto, della
placenta e dell'utero, sia per l'aumento della sua massa sanguigna e
del tessuto adiposo. Inoltre il metabolismo basale aumenta nel 2° e nel
3° trimestre di gravidanza e così il consumo calorico associato ai
movimenti della donna cresciuta di peso.
Esiste una notevole
differenza sul "costo energetico" totale della gravidanza, a seconda
delle condizioni e del comportamento della donna e cioè se continua a
lavorare oppure conduce vita sedentaria. Si parla così di un costo
energetico globale che varia tra le 40.000 e le 80.000 calorie.
Tra le gestanti, alcune hanno bisogni calorici e proteici particolarmente elevati:
- le gravide con età inferiore ai 18 anni;
- le pluripare;
- le gravide con precedenti di malnutrizione (ad es. regimi dimagranti).
Attualmente per la gestante normotipo italiana si raccomandano 200-300 calorie in più al giorno.
È ormai assodato che il corretto sviluppo del
neonato è in relazione all'alimentazione materna prima e soprattutto
durante la gravidanza. A tal fine sono stati compiuti degli studi sul
bilancio azotato che hanno stabilito che circa la metà dell'azoto
proteico trattenuto dalla donna in gravidanza viene utilizzato per la
sintesi di tessuti del feto e dei suoi annessi.
Una quota proteica di 5-6 gr in più al giorno, a
partire dal 2° trimestre, è sufficiente per garantire un corretto
accrescimento del feto. Ulteriori incrementi non sembrano portare alcun
beneficio, né alla madre né al bambino; al contrario, possono essere
nocivi per il feto.
Il Ferro è uno dei minerali su cui, durante la
gravidanza, è necessario porre attenzione, dal momento che l'espansione
del volume ematico in gravidanza, la cessione del ferro al feto e la
quota perduta nel parto, messe insieme, possono esporre la donna ad uno
stato di carenza di ferro all'interno dei globuli rossi (anemia).
Vero è, tuttavia, che l'organismo ha la capacità
(entro certi limiti) di incrementare l'assorbimento di ferro dai cibi
quando le riserve sono basse. Nel primo trimestre di gravidanza il
maggior fabbisogno di ferro è compensato dall'interruzione delle perdite
dovute al flusso mestruale e, se la donna non presenta al concepimento
uno stato di anemia da carenza di ferro, non è necessaria alcuna
supplementazione in presenza di una dieta bilanciata. Nel secondo e
terzo trimestre il fabbisogno sale fino a 30 milligrammi al giorno, che
possono essere ottenuti con una dieta sana ed equilibrata oppure con una
supplementazione farmacologica.
Il feto umano alla nascita contiene circa 25-35 g
di Calcio e 15-20 g di Fosforo sotto forma di sali, di questi circa la
metà vengono depositati nel nuovo organismo durante gli ultimi due mesi
di gestazione. Per questo motivo è importante che la gestante si
assicuri un apporto quotidiano di 1000-1200 mg di Calcio soprattutto
attraverso il consumo di latte e latticini che assicurano anche un
ottimo apporto di Fosforo.
Dopo tante raccomandazioni sull'eventuale maggior
consumo di sostanze alimentari durante la gravidanza, ci sembra utile
ricordare come l'abuso di alcool da parte della gestante sia stato messo
in relazione con malformazioni congenite e con basso peso alla nascita.
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