lunedì 4 marzo 2013

SELVAGGIA CONTRO BRIATORE: "IN KENYA NON INVESTE, OSTENTA". E SCOPPIA LA LITE

"Non so di che paese parli Briatore, quando dipinge il Kenya come un posto tranquillo. Parla, forse, della lingua di sabbia compresa tra il primo e l'ultimo ombrellone del suo bel resort, in cui il peggior incidente che ti possa accadere è che ti cada una capirinha sul costume La Perla", recentemente Flavio Briatore ha rilasciato un'intervista a "Chi" in cui difendeva il Kenya dall'accusa, dopo l'aggressione di alcuni turisti italiani, di essere un posto poco tranquillo. Per niente d'accordo naturalmente Selvaggia Lucarelli che ha detto la sua dal suo account Facebook (nel link l'intervento completo): " Almeno sulla carta.


 E allora dico una cosa, che non ha a che fare col giudizio perchè poi quest'uomo dà lavoro a gente del posto e non voglio ometterlo, ma ogni volta che vedo le foto di lui a mollo nelle acque cristalline con amici, moglie e figlio serviti da camerieri con vassoi di frutta e bibite che entrano in acqua vestiti per servirli, io provo un senso di profondo disagio. Immagino cosa debba pensare la sera quando torna a casa, il cameriere che ha conosciuto la fame e ora assiste ai pediluvi di Berlusconi, alle sfilate di rolex e di gnocche ingioiellate servite e riverite. Cosa racconti. E a chi. E mi chiedo come si faccia a non provare disagio ad aprire un locale che si chiama "Billionaire", che è il nome più cafone del creato, in un posto in cui milioni di persone (soprav)vivono e muoiono con un dollaro al giorno. Mi chiedo se rispettare un paese del genere, come dice il buon Flavio, non sia compito solo dei turisti cretini che sfoggiano il Rolex ma anche degli imprenditori che non conoscono la differenza tra investire e ostentare. (Nella foto, il figlio di Briatore Nathan Falco, in Kenya, con una t-shirt che magari tirerei fuori a Porto Cervo).
Veloce la risposta di Briatore via Twitter ("La lucarelli parla del kenia, avesse lei la dignità di questo popolo... invece nonsi capisce cosa fa... parla male di tutto e tutti") e la controreplica della Lucarelli: "Mi limito a dire che avere rispetto per un popolo è imparare a scrivere il nome del paese in cui vive. Kenya,non Kenia".

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