"Non so di che paese parli Briatore,
quando dipinge il Kenya come un posto tranquillo. Parla, forse, della
lingua di sabbia compresa tra il primo e l'ultimo ombrellone del suo bel
resort, in cui il peggior incidente che ti possa accadere è che ti cada
una capirinha sul costume La Perla", recentemente Flavio Briatore ha rilasciato un'intervista a "Chi" in cui difendeva il Kenya dall'accusa,
dopo l'aggressione di alcuni turisti italiani, di essere un posto poco
tranquillo. Per niente d'accordo naturalmente Selvaggia Lucarelli che ha detto la sua dal suo account Facebook (nel
link l'intervento completo): " Almeno sulla carta.
E allora dico una
cosa, che non ha a che fare col giudizio perchè poi quest'uomo dà lavoro
a gente del posto e non voglio ometterlo, ma ogni volta che vedo le
foto di lui a mollo nelle acque cristalline con amici, moglie e figlio
serviti da camerieri con vassoi di frutta e bibite che entrano in acqua
vestiti per servirli, io provo un senso di profondo disagio. Immagino
cosa debba pensare la sera quando torna a casa, il cameriere che ha
conosciuto la fame e ora assiste ai pediluvi di Berlusconi, alle sfilate
di rolex e di gnocche ingioiellate servite e riverite. Cosa racconti. E
a chi. E mi chiedo come si faccia a non provare disagio ad aprire un
locale che si chiama "Billionaire", che è il nome più cafone del creato,
in un posto in cui milioni di persone (soprav)vivono e muoiono con un
dollaro al giorno. Mi chiedo se rispettare un paese del genere, come
dice il buon Flavio, non sia compito solo dei turisti cretini che
sfoggiano il Rolex ma anche degli imprenditori che non conoscono la
differenza tra investire e ostentare. (Nella foto, il figlio di Briatore
Nathan Falco, in Kenya, con una t-shirt che magari tirerei fuori a
Porto Cervo).
Veloce la risposta di Briatore via Twitter ("La lucarelli parla del
kenia, avesse lei la dignità di questo popolo... invece nonsi capisce
cosa fa... parla male di tutto e tutti") e la controreplica della
Lucarelli: "Mi limito a dire che avere rispetto per un popolo è imparare
a scrivere il nome del paese in cui vive. Kenya,non Kenia".
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